Winex, Museo del Vino, Firenze
Le
Buchette del vino San Gimignano
No
tabernacoli sacri per offerte religiose , ma vere e
proprie rivendite dirette di vino.
L’uso di vendere il vino in bicchiere
o in contenitori come
fiaschi direttamente dalle buchette dei palazzi nobiliari certo
non poteva mancare a San Gimignano la dove la tradizione del vino ha
origine radicata.
Raritą esclusiva per la cittą di
Firenze, ma esportate
anche a Pistoia, a San Miniato (PI) e a San Gimignano (SI) nel XV
secolo circa,
le "Buchette del vino" passano per lo pił inosservate, e chi le nota
spesso si chiede cosa siano quelle piccole finestrine oggi chiuse o
riutilizzate che spuntano sugli antichi palazzi, di solito sotto le
grandi
finestre a piano terreno.
Da questi "tabernacoli del vino" si passavano
i fiaschi direttamente dal produttore al consumatore, e di frequente vi
si
lasciavano generi di conforto per i poveri.
Dal punto
di vista architettonico le buchette aprivano su un
vano al pian terreno del palazzo facilmente collegabile
alla
cantina, dove un servitore curava la vendita delle bottiglie del vino
in
determinate ore del giorno. Le aperture permettevano appena il
passaggio di un
fiasco e presentano quasi sempre una forma a porticina con un archetto
superiore, spesso decorato da una cornice con punta a goccia,
chiuso da
una porticina in legno. Le eleganti cornici di pietra liscia o bugnata
che gli
conferivano un sobrio aspetto tanto da essere detti in antico
"tabernacoli
del vino".
G. Iuppa, Museo del Vino, Firenze
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