Glosario enologico
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PROCESSO
DI VINIFICAZIONE
La
cantina La cantina è il luogo in cui avverranno tutto
le
operazioni di vinificazione. Molto spesso il neo-vinificatore ignora la
sua
importanza. In primo luogo se si dispone di più locali, è bene
distinguere il
locale per la pigiatura e fermentazione, quello per la conservazione in
contenitori di legno (botti) o acciaio e infine quello per la
conservazione in
bottiglia. Se invece lo spazio è modesto bisogna cercare di
ottimizzarlo,
prestando attenzione alla pulizia e alla temperatura e umidità. Siccome
il vino
è un composto organico, pieno di microrganismi, lieviti, batteri e
fermenti
bisogna che questo viva in un ambiente igienicamente sano (pareti a
calce,
pavimento inclinato per deflusso delle acque), aerato, con un'umidità
media del
75% e con una temperatura tra gli 11-16°C (evitare di porre i contenitori vicino a
fonti di calore). Infine nello stesso ambiente non vi deve essere
presenza
d'aceto o di sostanze nocive (benzina, vernici, diserbanti,
insetticidi).
Il luogo per l'ultima fase della vinificazione, in altre parole
l'affinamento
in bottiglia deve essere particolarmente buio e fresco, ecco perché un
locale
interrato e rivolto a nord è sempre il più indicato.
Attrezzature
principali Per evitare che all'ultimo momento si
manifesti la
necessità di uno di questi strumenti, cito subito un elenco sintetico
di ciò
che non deve mancare in una buona cantina:
- pompa centrifuga per uso alimentare
- imbuti d'acciaio inox di varie misure, per travasi
- secchi d'acciaio inox da 10-12-15 litri
- bacinella di plastica da 50 litri per rimontaggi
- setaccio d'acciaio inox per togliere bucce residue durante i
rimontaggi
- tubi per travasi, in gomma per uso alimentare, di vari diametri
- damigianette in vetro di varie dimensioni
- tappi colmatori in alluminio per botti e damigiane
- tappi di sughero
- attrezzi per riparazioni urgenti (chiavi inglesi, martello,
cacciavite,
lampade portatili, stracci)
Discorso a parte per i contenitori, ormai abbondanti quelli in legno,
il
mercato offre vari formati e soluzioni per i contenitori d'acciaio
inossidabile. Molto utilizzati sono quelli a tappo galleggiante: questa
soluzione consente di spillare solo il vino necessario, senza far
entrare in
contatto con l'aria, il rimanente vino.
Resta ben inteso che si vuole invecchiare un vino pregiato bisogna
sempre
utilizzare le botti di legno (da 200 a 500 litri), l'essenza più
indicata è il
rovere, per le sue caratteristiche organolettiche e d'impermeabilità.
Infine, ma non meno importanti, le damigiane. Possono essere di vari
formati
(la classica è di 54 litri), è particolarmente indicata per i vini
bianchi,
poiché il vetro non influisce sul colore e sull'aroma. Inoltre le
damigiane
servono per i rabbocchi e le colmature e per conservare il vino prima
dell'imbottigliamento.
La
Vendemmia Il processo di vinificazione inizia prima
della
vendemmia, in altre parole della fase di raccolta dell'uva dalla vite.
Il
vitigno deve essere concimato e curato con prodotti speciali, avendo
l'accortezza di interrompere ogni tipo di trattamento chimico da fine
luglio,
in modo che la vite abbia tutta il tempo di essere lavata dalle piogge
d'agosto.
La raccolta dell'uva deve avvenire a maturazione completa dell'acino
(precisamente un po' prima se si tratta d'uve bianche o un po' dopo per
le uve
rosse). In questa fase è importante ridurre al minimo l'acidità, si
separano i
grappoli rimasti verdi, quelli con muffe e quelli marci per colpa
d'uccelli o
grandinate. Anche le foglie non ci dovrebbero stare nelle cassette di
legno.
La scelta del tipo di vitigno, detta uvaggio, per produrre un certo
tipo di
vino deve essere fatta seguendo gli uvaggi classici della zona
d'origine e
consultando un enologo. Consiglio ai soli vinificatori più esperti di
sperimentare uvaggi particolari.
La
Pigiatura La vinificazione ha inizio con la pigiatura e
si
conclude con la fermentazione alcolica, in altre parole quel processo
biochimico che trasforma gli zuccheri e l'acqua dell'acino in alcol e
anidride
carbonica.
La pigiatura è consigliabile farla con macchine pigiadiraspatrici a motore, in altre parole in grado di
pigiare l'uva e
scartare i raspi contemporaneamente. Infatti, macchine pigiatrici a
rulli,
pressano sia l'uva sia i raspi, questi ultimi non fanno che aumentare
il grado
d'acidità e daranno uno sgradevole sapore legnoso al futuro vino. Il
mosto è
pompato direttamente nel tino fino a colmarne i tre quarti, infatti,
durante la
fermentazione, il mosto aumenta di volume ( pompe per travasi )
La
Fermentazione a tino aperto La fase della fermentazione ha inizio quando
il mosto
si trova nel tino. Per evitare di non controllare questo fondamentale
processo
a danno del gusto e del colore del futuro vino, è opportuno immettere
nel mosto
lieviti selezionati, facilmente reperibili in commercio. I lieviti
vanno
attivati in un secchio pulito contenente 10-15 litri di mosto e dopo
circa 3-4
ore versati nel tino. Se volessimo seguire i canoni dell'agricoltura
biologica
dovremmo cogliere qualche grappolo d'uva qualche giorno prima della
vendemmia,
pigiarlo a mano in un secchio pulito e ottenere un mosto in
fermentazione.
Altro importante parametro è la temperatura di fermentazione, questa
non
dovrebbe mai essere inferiore ai 18°C, infatti, nelle zone fredde si fa
ricorso
a caloriferi per tenerla costante.
Il mosto in fermentazione sprigiona gas che spingono le parti solide
(vinacce)
verso l'alto, nel giro di poco tempo si vengono a creare due distinte
parti,
una liquida in basso e una solida bucce e vinacce, il cosiddetto
cappello.
Queste sono separate da un sottilissimo strato d'anidride carbonica.
Siccome è
bene che il liquido venga in contatto con le vinacce per dare colore al
vino,
si devono eseguire periodicamente queste operazioni:
- Follatura: con un bastone si rompe il cappello e si dà ossigeno al
mosto;
- Rimontaggio: si preleva con una pompa o con secchi dal fondo del
contenitore
circa un quarto di mosto liquido e si versa direttamente sul cappello.
La durata della macerazione del mosto nel tino può variare secondo il
tipo di
vino: fino a 15 giorni se si tratta di vini da invecchiamento, circa la
metà se
siamo in presenza di vini giovani.
La
Svinatura Il processo in cui si cava il vino dal tino e
si
travasa tramite un'elettropompa ad una botte pulita, prende il nome di
svinatura. Durante questo primo travaso, visto l'elevata presenza di
bucce nel
mosto è bene inserire una rete protettiva per proteggere e preservare
la durata
del motore.
La
torchiatura Quando ci si accorgerà che nel tino saranno
rimaste
solo vinacce bagnate, queste saranno sistemate in un torchio meccanico
o
idraulico e successivamente pressate. Alla fine della torchiatura
rimarranno
vinacce pressate ottimo materiale per distillati o per concimare.
La
fermentazione lenta Mentre il nostro vino si trova nelle botti di
legno o
in contenitori d'acciaio inossidabile, la fermentazione avviene molto
più
lentamente e si protrarrà per circa un mese fino a suo completo
esaurimento, in
altre parole il vino cesserà di "frizzare".
La
conservazione Quando il vino cessa di produrre anidride
carbonica,
diventa particolarmente vulnerabile all'aria, da ora in poi il rischio
di
malattie si moltiplica. Perciò dovremo prestare molta attenzione a
riempire
fino all'orlo le botti, i contenitori con galleggiante sempre pieno e
le
damigiane, preccupandoci di sigillarli con specifiche chiusure (tappi
colmatori) in grado di controllare il livello del liquido nel
recipiente. Se il
livello di qualche recipiente fosse calato è bene provvedere subito al
rimontaggio con vino dell'annata precedente o della stessa conservato
in
piccole damigiane.
I
travasi Il primo travaso andrà effettuato circa 15
giorni dopo
la fine della fermentazione lenta, pressappoco a metà novembre. I
travasi sono
necessari per togliere residui e impurità dal vino ( pistole per
riempimento e
svuotamento) . Per migliorare le caratteristiche del vino è bene
effettuare il
travaso con un filtro a sacco con elettropompa, che oltre ad accelerare
i tempi
dell'operazione, consente risultati visibili già dal primo passaggio. I
successivi travasi andranno eseguiti a Gennaio e a fine Febbraio. Per
questi
travasi consiglio di utilizzare un filtro a cartoni di fibra di cellulosa, infatti, ormai il vino è sufficientemente
decantato
e pulito e quindi si potrà procedere alla sua brillantatura.
A questo punto il nostro vino è pronto per l'invecchiamento in botte se
si
tratta di vino rosso di una certa importanza, oppure si potrà
imbottigliare per
lasciarlo affinare in bottiglia per altri 7-8 mesi in modo che siano
eliminate
tutte quelle imperfezioni della giovinezza.
L'imbottigliamento Questa
fase
deve essere effettuata seguendo scrupolose norme d'igiene, tutti gli
strumenti
e le bottiglie utilizzate devono essere lavati e sterilizzati.
Stabilire il
giorno migliore per l'imbottigliamento è sempre stata materia di
discussione,
ormai tenute in scarsa considerazione le fasi lunari dalla moderna
enologia, si
tende a fare affidamento alle condizioni climatiche, le giornate più
adatte per
imbottigliare sono quelle soleggiate e con alta pressione.
Per imbottigliare si può scegliere tra una vasta gamma di riempitrici a
caduta.
Alcune hanno la possibilità di adattarsi a vari formati di bottiglie e
bottiglioni.
Le bottiglie devono essere tappate entro brevissimo tempo, ecco allora
che
vengono in aiuto tappatrici
manuali, a pressione, semi-automatiche.
Stoccaggio Il
vino imbottigliato deve
essere conservato in un locale fresco per tutto l'anno (circa 15°),
buio, con
scarsa umidità, lontano da odori nocivi (benzina o veleni), quindi
assolutamente vietato il garage.
Per i primi 10 giorni le bottiglie devono stare in posizione verticale,
in modo
che i tappi si possano dilatare. Poi vanno distese su un fianco e
saldamente
fermate le une con le altre. Questa posizione bagna il tappo che si
espande
maggiormente e aumenta le sue capacità di tenuta. Se il tappo è sano
non ci
saranno problemi che il vino prenda il classico sapore "di tappo". Se
invece si tenessero le bottiglie in posizione verticale, si potrebbe
correre il
rischio che il tappo si secchi e lasci passare troppa aria facilitando
l'insorgere di malattie. ( Tappi
sintetici colorati )
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Winex, Museo del Vino, Firenze
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